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Educazione e cultura

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anche nel momento in cui viene imprigionato e torturato, io credo che l'inconsapevolezza di costituire con il proprio comportamento una denuncia della legittimità dell'autorità fosse per gli eretici la norma. Altrimenti bisognerebbe pensare che la resistenza armata fosse per loro inevitabile, a meno di non supporre che l'ideale di una lotta non-violenta esistesse nel basso Medioevo, ben prima del mahatma Gandhi. Si potrebbe obiettare che fosse molto più semplicemente la paura a guidare prudentemente la scelta di un'eresia sotterranea. Ma chi riesce ad immaginare un Gerardo Segarelli od un Armanno Pungilupo come membri di una società segreta? Loro che sono proiettati in uno scenario pubblico clamoroso, ed anzi venerati proprio per giganteggiare sul palcoscenico?Come si può parlare di consapevolezza per quei due eretici di Perugia che si sforzano di spiegare quella "fides paterinorum" in cui credevano e che, aggiungono "credebamus fuisse catholicam"?
Non possiamo dimenticare che c'è chi pensa diversamente, e delinea le cose più o meno in questo modo: il moto ereticale è necessariamente alternativo anche dal punto di vista istituzionale, ed alternativo tanto per il mondo ecclesiastico quanto per quello laico. Ma quella "drastica frattura sociale fra clero e classi dirigenti laiche", come si esprimeva Giovanni Miccoli, cui gli eretici miravano non si verificò è questa fu la ragione principale della scomparsa del catarismo. La fede eterodossa è, ad esempio, un importante elemento di identità per i montanari piemontesi, ma non tale, per i suoi aspetti ideologici e per il quadro socio-politico in cui si inserisce da farli diventare dei "rivoluzionari" o dei "rivoltosi", ha sostenuto Grado Merlo. Ciò non convince affatto, soprattutto tenendo conto del fatto che quella dell'efficienza inquisitoriale è una favola, buona per la propaganda del Medioevo, ma inaccettabile per lo studioso moderno. L'eresia è invece un contenitore vuoto, ricco di connotazioni ma inverificabile nei singoli elementi che costituiscono il suo insieme, per usare una terminologia propria dell'analisi matematica. Al contrario di quel che pensava Merlo cogliendo lo spunto dalla vicenda dei montanari piemontesi, l'eresia non è l'occasione perduta per una rivoluzione; come diceva efficacemente Borst, ma è l'eresia del ceto medio; un ceto alla ricerca della sua via alla salvezza.

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