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Gabriele Zanella

conservata di fronte all'idea nuova dei canonisti recepita anche dai laici. Di contro alla razionalizzazione in atto l'eresia è una vita irrazionale, al di fuori del normale ordinamento sociale, e della gerarchia, religiosa e sociale ad un tempo.
Allo stesso modo il potere attribuito recentemente ai nuovi ordini mendicanti, monopolizzatori dell'officio inquisitoriale, di costringere e punire, risultava in palmare contrasto con le vie più libere della manifestazione religiosa percorse in lungo ed in largo fino a poco tempo prima. Anche il culto dei santi, in particolar modo dei santi laici cittadini, era stato fortemente ridimensionato e ricondotto ad un riconoscimento ufficiale, così come le forme di associazione con scopi devozionali o genericamente di pietà. La stessa frequentazione di persone considerate di dubbia ortodossia era ritenuta sospetta. In una parola tuttoquello che l'individuo pensava di poter e dover fare per essere un cristiano più autentico, più impegnato, più credibile a se stesso ed agli altri, doveva ormai passare attraverso l'approvazione dell'officium fidei. La resistenza nei confronti di un simile apparato è l'eresia.
Di fronte ai lupi rapaces, i frati, che mirano ai quattrini dei condannati, che soffocano le spontanee aggregazioni, che non tengono affatto conto della fama di bontà, quando non di santità, degli eretici presso la gente comune, anche a larga scala, che predicano la morigeratezza evangelica e vivono nelle superfluitates, che non mostrano quelle opere buone che il Vangelo indicava come saggio di un buon cristiano, gli eretici guardano a chi vive ed opera in maniera diametralmente opposta: non predica a vuoto ma agisce bene e coerentemente, appare credibile per le sue buone opere: bonus homoche compie bona operae perciò quel che dice può essere solo bona verba. Gerardo Segarelli è uno zotico e ignorante, ma moltissimi a Parma credettero in lui. La ragione del suo successo non stava nella dottrina, perché nella sua predicazione non c'era nulla di nuovo, ma nel fatto che, come dice un teste, "era un buon uomo e diceva belle parole", parole che oltre tutto non si sanno neppure ripetere, e non per reticenza: la stima per l'eretico deriva dalla loro credibilità, è un buon uomo, per cui altrettanto buona deve essere la dottrina che predica, qualunque essa sia. Bonigrino di Verona, eretico scoperto e condannato, subordina chiaramente nel suo interrogatorio la legittimità degli

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