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La cronistica quattro-cinquecentesca

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dentro e mal forniti e pochi, benchè la excellentia del duca nostro have advixo de li inimici che herano atorno a la Stellada, e la soa segnoria subito se partì da Ferrara con 40 homini d'arme e balestreri, alchuni zintilhomini e soi Stradioti, e como il fu a Bondeno, subito fece mectere li elmi in testa a li soldati e lui primo armato a la lezera, con li trombetti e balestreri inanti, arrivò a la Stellada chiamando: diamante, diamante, con li soi staferi intrònì in li inimici, li quali za haveano bruxati la pontexella de la Stellada e revelino. Unde loro, sentandose assaltati e vedendo il duca in persona, il quale primo hera acombattere e ad exhortare le sue zente ad essere valenthomini, tuti se messeno in fuga fazendo pocha defexa, fuzando alchuni a le soe nave, altri in le vale e altri butandose in Po. E per questo modo fu liberata Rocha Posente da li inimici e potentia de Veneciani, perchè multe fantarie forno prexe e molte amazate e altre se anegòno in Po, volendo nodare e andare a le nave per passare dal lato de Figarolo, tenuto per Venetiani. E tut'hora molte zente de le nostre da Ferrara e dal Bondeno arivavano per soccorso al duca, e fu prexo alchuni caporali de la Segnoria de Venexia, e maxime Tomaxo da Imola, contestabile de mile fanti, il quale, volendo fùzere e nodando in Po, fu ferito e prexo per li nostri. E in questo conflicto fu relaxati li nostri, li quali herano sta' prexi inanti ch'el duca arivasse. E cusì soa excellentia ritornò a Ferrara ad hore 22 con li prexoni e con voctoria e laude... E nota che li Venetiani, per fare ch'el duca non desse succorso a Rocha Posente, vèneno questa matina con quatro squadre de homini d'arme e altri cavali lezeri apresso a Ferrara, in lo Barcho insino a Belfiore, e ne bruxono una parte del palazo, ma pocho feceno, chè al tuto se provide e l'onnipotente Dio non volse che se perdesse la Stellada, perchè de lie pende la victoria nostra 20.

La fedeltà ai signori d'Este

Se il possesso di Bondeno è essenziale alla sicurezza di Ferrara, come si era ben capito, risulta fondamentale poter contare sulla fedeltà di chi vi risiede: è ragionamento svolto esplicitamente dallo Zambotti:

E perhò boxogna averge l'ochio, tegnendo il populo amico, il quale al duca e la cha' da Este hè sta' sempre, come hè al presente, fidelissimo contra Veneciani 21,

e la fedeltà dei Bondenesi veramente risulta a tutta prova, ed in più occasioni. Nel colpo di mano tentato da Nicolò di Lionello d'Este il 1º settembre 1476 gli uomini di Bondeno si mostrano fedeli e zelanti sostenitori di Ercole, anche a caro prezzo:

et Brunoro da Grompo e messer Jacomo Cusini padoani, condutieri de la gente a posta del dicto messer Nicolò da Este, andò a la via del Bondeno et passò per forza a le Doze cum una gran parte de fantarie. Et vedendo li huomini del Bondeno costoro et sapendo il facto, se ge miseno dreto, et furno morti più de 50 homini, et puosa preseno messer Brunoro et messer Francesco, li qualli erano valentissimi homini, et feriteno et amazòno assai di quelli del Bondeno; in fine furno presi a

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20ZAMBOTTI145-46. Anche in questo caso, ma molto meno rutilante, il resoconto del CIRNEO 1214-15, è invece giocato sul ruolo dei grandi personaggi, e sulle tinte accese: «Accepit enim Johannes dux literas, Thomam Imolanum, qui peditibus praeerat, Stellatam cum suis copiis, et Andream Zancanum classis Padanae praefectum cum sociis navalibus occupasse: una tantum turrim seu partem arcis deesse, brevi venturam in eorum manus. Quare dux suos ad patrias domos misit statores ante solem, victoriam ut eis nuntiarent. Sed eos frustrata est spes. Hercules enim dux audita hostium irruptione, in eos advolat. Veneti, animis quorum nihil terribilius erat, quam ipsius Herculis forte oblata species, partim caesi, partim e muris in Padum desiliebant, submergebanturque. Erant illic et nautae; partim capti, pauci aufugere. Thomas ipse graviter vulneratus cum septem centurionibus (Sancto enim Corsus vicinus meus a Corsis, qui Herculi militabant, in via cognitus dimissus est) Ferrariam trahitur, eoque vulnere extinctus est».
21ZAMBOTTI33.

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