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Gabriele Zanella

victoria locum communire perrexit, validoque praesidio firmavit 14.

Altro che la secchezza dei diaristi ferraresi! Qui la massa dei resistenti scompare annacquata. Campeggia al centro Ercole, eroe gigantesco, spledido condottiero e combattente, che arringa i suoi, si butta per primo nella mischia, trascina gli altri alla vittoria. Intorno il richiamo ai nemici assetati di sangue, crudeli, che «in se superba ac spurca proferebant», quindi il tumultuoso fuggire dei vinti, divisi in quadretti anedottici, legati in correlazioni paratattiche (alii... alii..., neque... neque...), e l'annuncio della vittoria alla città, come dopo le grandi battaglie di Grecia contro i Persiani: così la grande tavola storica celebrativa si riempie, ben articolata gerarchicamente, con il giusto richiamo all'orrore, all'entusiasmo, alle urla guerresche... L'improbabilità del resoconto non preoccupa per nulla il Cirneo, tutto preso da questi suoi paradigmi di storiografia "eroica", minuziosamente costruita, ma del tutto anacronistica e stantia. Di nuovo, di riflesso, l'esaltazione di Ercole in quel luogo ed in quelle circostanze diventa accentuazione della rilevanza di Bondeno.
Dopo la caduta di Ficarolo (il 29 giugno) le operazioni militari si spostano più ad oriente, lungo i rami del Po di Venezia, di Volano, e di Argenta, o più ad occidente, tra Veneto e Lombardia, ed allora la salvaguardia della linea Bondeno - Stellata risultò fondamentale per assicurare i rifornimenti di vettovaglie ai Ferraresi ovunque altrove in grave difficoltà
15. Caposaldo e riserva per la città si mostra Bondeno il 22 novembre, quando Sforza Sforza porta in aiuto di Ferrara due squadroni di armati 16. La linea sembra sufficientemente sicura il 17 ed il 19 gennaio successivi 17, ed ancora in seguito, tanto che il 24 maggio una sortita contro i Veneziani, al riparo con la flottiglia nell'isoletta di Bonello, frutta grande preda, tranquillamente e gioiosamente divisa dopo l'azione fra 300 persone a poca distanza dal bastione di Bondeno 18. L'ultimo episodio della guerra che interessa il Bondenese avviene nel settembre 1483, quando un gruppo di nemici guidati da Tommaso da Imola passa di notte il Po a Ficarolo e causa gravi danni tra Stellata e Bondeno, catturando e rendendo inservibili diversi pezzi di artiglieria e mettendo in pericolo la stessa fortezza della Rocca Possente; ma i difensori resistono fino all'arrivo dei soccorsi mandati dal duca 19. La relazione più ampia e circostanziata è quella dello Zambotti:

A dì 7, la domenega. Thomaxo da Imola, contestabile famoxo de la Segnoria de Vinexia, hozi ad hore octo passòno suxo alchune barche haveano a Figarolo con circha doe milia fanti electi, con schale e instrumenti da espugnare la Stellada, dicta Rocha Posente, e subito con alchuni cavali lezeri corseno a li repari de le fosse dal lato dedrio de la Stellada, bruxando alchune caxe per mectere terrore a le nostre zente ge herano a la guarda: le quali incontinenti fuzìno e li inimici passòno le fosse e li repari: altri forno prexi e molti che vendevano victoarie forno sachomanati. E vedendo li inimici che le nostre zente herano fuzite per essere solo circha octanta fanti, deliberòno dar la batalgia a la rocha, e parte portòno in barche loro alchune artiliarie lezere, e le grosse parte le butòno in Po e fosse, parte le mosseno perchè non ge potesseno noxere. Da poi vèneno con grandissimo impeto a li revelini de la rocha e intròno per forza, perochè quelli de la rocha erano

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14CIRNEO1200-01.
15Diario ferrarese 106: 12 dicembre: «Et fu mandato messer Zoanne de' Bentivogli da Bologna per riguardo del Bondeno et destendete tute le gente de arme dal Bondeno fina a la Ostelada per guardare quello paso, a ciò che le victuarie del Modenese e Rexana et altri luoghi se poteseno condure a Ferrara, per beneficio del popolo et de li soldati».
16ZAMBOTTI120.
17Diario ferrarese 107; ZAMBOTTI132.
18Diario ferrarese 108-09.
19Diario ferrarese 114.

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