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victoria locum
communire perrexit, validoque praesidio firmavit 14.
Altro
che la secchezza dei diaristi ferraresi! Qui la massa dei resistenti scompare
annacquata. Campeggia al centro
Ercole, eroe gigantesco,
spledido condottiero e combattente,
che arringa i suoi, si butta per primo nella mischia, trascina gli altri
alla vittoria. Intorno il richiamo ai nemici assetati di sangue, crudeli,
che «in se superba ac spurca proferebant», quindi il tumultuoso
fuggire dei vinti, divisi in quadretti anedottici, legati in correlazioni
paratattiche (alii... alii..., neque... neque...), e l'annuncio della
vittoria alla città, come dopo le grandi battaglie di Grecia contro
i Persiani: così la grande tavola storica celebrativa si riempie,
ben articolata gerarchicamente, con il giusto richiamo all'orrore, all'entusiasmo,
alle urla guerresche... L'improbabilità del resoconto non preoccupa
per nulla il Cirneo, tutto preso da questi suoi paradigmi di storiografia
"eroica", minuziosamente costruita, ma del tutto anacronistica e stantia.
Di nuovo, di riflesso, l'esaltazione di
Ercole in quel luogo
ed in quelle circostanze
diventa accentuazione della rilevanza di Bondeno.
Dopo la caduta di Ficarolo (il 29 giugno) le operazioni
militari si spostano più ad oriente, lungo i rami del Po di Venezia,
di Volano, e di Argenta, o più ad occidente, tra Veneto e Lombardia,
ed allora la salvaguardia della linea Bondeno - Stellata risultò
fondamentale per assicurare i rifornimenti di vettovaglie ai Ferraresi
ovunque altrove in grave difficoltà 15.
Caposaldo e riserva per la città si mostra Bondeno il 22 novembre,
quando Sforza Sforza porta in aiuto di Ferrara due squadroni di armati
16.
La linea sembra sufficientemente sicura il 17 ed il 19 gennaio successivi
17,
ed ancora in seguito, tanto che il 24 maggio una sortita contro i Veneziani,
al riparo con la flottiglia nell'isoletta di Bonello, frutta grande preda,
tranquillamente e gioiosamente divisa dopo l'azione fra 300 persone a
poca distanza dal bastione di Bondeno 18.
L'ultimo episodio della guerra che interessa il Bondenese avviene nel
settembre 1483, quando un gruppo di nemici guidati da Tommaso da Imola
passa di notte il Po a Ficarolo e causa gravi danni tra Stellata e Bondeno,
catturando e rendendo inservibili diversi pezzi di artiglieria
e mettendo in pericolo la stessa fortezza della Rocca Possente;
ma i difensori resistono fino all'arrivo dei soccorsi mandati dal duca
19.
La relazione più ampia e circostanziata è quella dello Zambotti:
A dì 7, la domenega. Thomaxo da Imola, contestabile famoxo de la Segnoria de Vinexia, hozi ad hore octo passòno suxo alchune barche haveano a Figarolo con circha doe milia fanti electi, con schale e instrumenti da espugnare la Stellada, dicta Rocha Posente, e subito con alchuni cavali lezeri corseno a li repari de le fosse dal lato dedrio de la Stellada, bruxando alchune caxe per mectere terrore a le nostre zente ge herano a la guarda: le quali incontinenti fuzìno e li inimici passòno le fosse e li repari: altri forno prexi e molti che vendevano victoarie forno sachomanati. E vedendo li inimici che le nostre zente herano fuzite per essere solo circha octanta fanti, deliberòno dar la batalgia a la rocha, e parte portòno in barche loro alchune artiliarie lezere, e le grosse parte le butòno in Po e fosse, parte le mosseno perchè non ge potesseno noxere. Da poi vèneno con grandissimo impeto a li revelini de la rocha e intròno per forza, perochè quelli de la rocha erano
14CIRNEO1200-01.
15Diario
ferrarese 106: 12 dicembre: «Et fu
mandato messer Zoanne de' Bentivogli da Bologna per
riguardo del Bondeno et destendete tute le gente de arme dal Bondeno fina
a la Ostelada per guardare quello paso, a
ciò che le victuarie del Modenese e Rexana et altri luoghi se poteseno
condure a Ferrara, per beneficio del popolo
et de li soldati».
16ZAMBOTTI120.
17Diario
ferrarese 107; ZAMBOTTI132.
18Diario
ferrarese 108-09.
19Diario
ferrarese 114.
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