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La cronachistica quattro-cinquecentesca

La funzione di antiporta. La funzione di antimurale. La fedeltà ai signori d'Este. Le note di cronaca. La questione del nome e delle origini. La storia idrografica

Partiamo dall'ovvio, o meglio dal banale.
Bondeno è cittadina del territorio ferrarese, e ciò, naturalmente, condiziona largamente la sua presenza nelle cronache. Tuttavia è centro che svolge un ruolo primario e ben individuato nella struttura organizzativa, civile e strategica nello "stato" estense, e come tale, indubbiamente, questo suo ruolo è colto perfettamente, seppure per lo più in maniera del tutto implicita, dai cronisti.
Nel Diario ferrarese, ad esempio, i passaggi dedicati ad avvenimenti che si svolgono a Bondeno indicano all'evidenza che la cittadina ha rilievo solo ed in quanto funzionale all'esistenza, nei momenti normali quanto in quelli eccezionali, di Ferrara. Fin qui sulle generali; ma è possibile articolare anche in maniera più specifica.
La funzione di antiporta

Il primo, e più evidente, ufficio svolto è quello di antiporta. Lo indica con chiarezza, anche se di passaggio, Ludovico Ariosto, quando "esule" in Garfagnana, si lamenta:

Ma se il Signor vuol farmi grazia a pieno a sè mi chiami e mai più non mi mandi più là d'Argenta e più qua del Bondeno.

Bondeno è infatti una delle, per dir così, porte avanzate della città estense, a segnarne il territorio "civile", alla pari di altri luoghi dei dintorni di Ferrara: Ficarolo, Lagoscuro, Francolino, Fossadalbero, Argenta, Torre Fossa, Monestirolo, a seconda della direzione delle vie d'accesso. I personaggi di particolare riguardo che giungono da Modena e Reggio, oppure, qualche volta, da Mantova, o vi si dirigono, vengono accolti od accompagnati giusto a Bondeno 1. A Bondeno anche normalmente si giunge per via di terra, e quindi ci si imbarca per giungere lungo la via principe, quella del Po, a Ferrara 2. Simile funzione di antiporta della città svolge in modo per noi macabro il 22 novembre

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1Diario ferrarese dal 1409 sino al 1502 di autori incerti, ed. G. PARDI, RIS224/7,1 (1928-37) (di qui in avanti Diario ferrarese, su cui vedi Repertorio della cronachistica emiliano-romagnola (secc. IX-XV) Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo 1991 (Nuovi studi storici 11) 00-00) 50: anno 1467: «A dì XVI di agosto, de dominica, veneno lettere del prefato duca di Milano al duca Borso, come il prefacto duca di Milano venia in dicta mattina a desinare a Ferrara. Et così, apparecchiato il suo alogiamento a Belfiore, ge andette incontro fina al Bondeno il predicto duca Borso. Et quando fu al Bondeno, fu dicto che lo andava da Modena e Reggio via a Milano; et cusì non vene»; B. ZAMBOTTI Diario ferrarese dall'anno 1476 sino al 1504ed. G. PARDI, RIS224/7,2 (1928-37) (su cui vedi Repertorio...00-00) 33: «A dì 16, de vegneri [maggio 1477], a hore 14 1/2. La duchessa nostra, madona Heleonora da Ragona, se partì da Ferrara acompagnada dal duca nostro insino al Bondeno, e da tuta la corte con le sue donzelle e altre zintildonne, li quali tuti intròno in bucinthoro e l'acompagnòno al Bondeno»; 34: «A dì 11, de mercuri [giugno 1477]. La excellentia del duca nostro, insieme con messer Sigismondo e messer Raynaldo da Este soi fratelli e con tuta la corte, andò incontra per Po, in lo bucinthoro grande, insino al Bondeno, a li illustrissimi segnori e fratelli che forno del duca Galeazo...».
2Diario ferrarese 60-62: nel 1469, il 17 luglio, il futuro duca Ercole manda Giovanni Ludovico dei Pio di Carpi ed Andrea da Varegnana di Faenza, che avevano congiurato contro Borso, da Modena a Ferrara, dove vengono giustiziati il 12 agosto. Medesimo tragitto più tardi per Giovanni Marco, fratello di Giovanni Ludovico, sospetto di aver partecipato alla congiura, ugualmente giustiziato il 15 settembre.

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