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Riccobaldo e Livio

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Azzo è sostituito quello di Obizzo, e mentre nella prima stesura si accennava ad Armanno Pungilupo, prima venerato come santo a Ferrara, ma poi condannato come eretico, giusto nel 1301, nella seconda, e terza, non se ne parla più. Il Massèra andava oltre: la prima 'edizione' dell'opera era stata terminata nel luglio del 1297, va interpretata una nota posta di solito (ma non sempre) in capo al libro:«compilatum est autem hoc opus anno Christi MCCLXXXXVII, ceptum februario, finitum infra mense quintum, studio et labore Ricobaldi ferariensis, anno secundo papatus Bonifatii VIII» 14; un anno più tardi Riccobaldo aveva fatto qualche breve aggiunta relativa al 1298; poichè tutti gli esemplari di A hanno queste aggiunte, non si può certo parlare, anche per A, di prima e seconda stesura, ma solo di un brevissimo ampliamento a lavoro concluso.
Le argomentazioni del Massèra sembrano convincenti; enon lo sono, affatto, perchè non forniscono tutti gli elementi. Non ho ancora concluso la collazione di tutti i testimoni, ma penso di poter anticipare qui con tutta tranquillità le mie convinzioni odierne.
Vediamo tutta la parte conclusiva del libro IV:

Anno Christi MCCXCVII magna Rome seditio inter Bonifatium papam et duos cardinalium de Columna, quibus mandavit ut pileos deponerent, cardinalatus insignia. Eos quoque, cum non parerent, ac ceteros clericos illius generis usque inquartam generationem privavit ecclesiasticis beneficiis et honore, palatia quoque eorum dirui fecit in Urbe, castella eorum impugnari fecit, et que vinci non potuerunt perpessa sunt populationem agrorum. Hinc cedes in Urbe et prelia. Nepam et Columnam postea obsidione subactas duces belli in deditionem receperunt. Hoc anno opera eius Bonifatii facta est pax inter Carulum secundum regem et regem Aragonum, triplici nodo affinitatis hinc indefirmato. MCCLXXXXVIII.(rubr. om.BC) Bonifatius papasextum librum Decretaliumedidit, quo multa utilia sunt congesta. (MCCXCVIII add. BC) Oppidum Columna diu obsessum, muris subfossis, in deditionem habitum. Liberatis obsessis oppidum est subversum.

Fin qui l'unica differenza sta in quel «MCCXCVIII», che evidentemente nell'archetipo era segnato nel margine, e che A prepone in rubrica a «Bonifatius papa...», mentre BC nel testo a «Oppidum Columna...». Poca cosa, insomma. Poi A prosegue:

Hoc anno quarto die iulii Bonifatius papa Carulum fratrem Philippi regis Francie et filium alterius Philippi elegit et confirmavit dominum et rectorem Romaniole, Marchie Ancone, ducatus Spoletani et Patrimonii Sancti Petri

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14Ibid. 454 e nota n. 1. Già il Massèra notava che nel febbraio 1297 non si era più nel secondo anno di pontificato di Bonifacio VIII, terminato il 23 gennaio precedente, ma nel terzo.

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